Innanzitutto qualche numero. Un anello di quattro piani, con una circonferenza di 1,6 chilometri, una superficie che supera quella di cento campi da calcio regolamentari, un tetto coperto da 65 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici in grado di produrre il 75% di energia del fabbisogno totale. E poi parchi e aree verdi, un ristorante che può ospitare 2.800 persone, un auditorium di 11mila metri quadrati che può accogliere mille posti a sedere.
Sono solo alcuni dettagli, ma già molto indicativi, di come sarà il Campus 2 di Apple, la nuova sede in fase di costruzione a Cupertino, non a caso soprannominata “l’astronave”.
Il futuristico quartier generale della Apple, immaginato da Steve Jobs assieme allo studio di architettura dell’archistar Norman Foster, è anche un esempio di eccellenza Made in Italy, considerate le diverse aziende che proprio dal nostro paese partecipano alla realizzazione del progetto.
Tra queste Estel Group, di cui Magnabosco Guido srl è partner strategico e fornitore dagli anni settanta di abrasivi, utensili ed elettroutensili.
A Estel, azienda storica d’arredamento del design italiano con sede nel vicentino, è stata affidata la realizzazione delle pareti in cristallo per la suddivisione degli ambienti, specificamente pensate per un territorio sismico come quello californiano.
Alte tre metri, con una tolleranza di movimento di tre centimetri in altezza, assicureranno l’apertura delle uscite anche in caso di terremoti del settimo grado della scala Richter.
Si tratta di un progetto customizzato, nel quale la forza di Estel è stata proprio quella di riuscire a ingegnerizzare ciò che il committente e lo studio di architettura desideravano. Capacità organizzativa e sviluppo tecnico hanno permesso all’azienda vicentina di trovare soluzioni tecnologiche avanzate, in grado di rispondere a precise richieste estetiche e di tradurle in realtà.
Ad aprile è prevista la start up dell’assemblaggio con personale americano, ma con l’affiancamento di tecnici Estel che voleranno in California per seguire i lavori.
Oltre alle pareti per la suddivisione degli ambienti, Estel è stata scelta per fornire gli arredi degli uffici. E a questo proposito da Apple ci arriva un’indicazione in controtendenza rispetto ad alcuni orientamenti attuali in fatto di organizzazione del lavoro.
Oggi si parla molto di smart working, ovvero di flessibilità di orari e di sede grazie alla possibilità di essere sempre connessi che l’era digitale consente; una modalità, quella dello smart working, in cui i luoghi di lavoro vengono modellati secondo il continuo flusso delle persone, con la conseguente riduzione di scrivanie nominali a vantaggio di spazi comuni.
Apple, azienda digitale per eccellenza, ha invece preferito una scelta tradizionale, riservando una postazione personale per ciascuno dei 13 mila dipendenti che saranno impiegati nel Campus, a testimonianza dell’insostituibilità dell’interazione e dell’importanza di “vivere” e “respirare” un programma di lavoro condiviso.
MECSPE 2017