Auditorium del Sole24ore di Milano gremito lo scorso 5 luglio in occasione dell’evento organizzato da ANIMA dedicato alla Meccanica italiana 4.0, tema che ha richiamato imprenditori, protagonisti del mondo politico, istituzionale e dei servizi alle imprese.
Comparto in crescita. A tenere banco nella prima parte della conferenza la presentazione del panorama macroeconomico a cura del prof. Marco Fortis, professore di Economia Industriale e Commercio Estero presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano e vice presidente della Fondazione Edison. La presentazione ha sottolineato come ci siano segnali di ripresa del mercato del comparto meccanica, che ha registrato nel 2015 una crescita del 2% rispetto al 2014, per una produzione complessiva stimata in 44,2 miliardi di euro. Un trend positivo trainato soprattutto dalle esportazioni, che l’anno scorso hanno inciso sulla produzione per 26 miliardi, il 59% del totale fatturato. Le previsioni per il 2016, confermate fin qui dai dati dei primi due trimestri dell’anno, vedono una previsione di crescita intorno all’1%, con un fatturato stimato in 44,6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le esportazioni arriva la conferma di un’ascesa nel mercato statunitense, prima destinazione dell’export di meccanica Made in Italy, che tra 2011 e 2015 si è andato raddoppiando, passando da 1,5 a 2,7 miliardi di euro. Una finestra che potrebbe aprirsi ulteriormente con la definizione del TTIP, il trattato di libero scambio tra USA e EU, portando ulteriori vantaggi alle imprese italiane.
Meccanica 4.0. La seconda parte dell’incontro è invece stata caratterizzata da una tavola rotonda sulla quarta rivoluzione industriale, ossia la fase in cui il processo manifatturiero andrà ad ottimizzare la produzione grazie a tutte quelle innovazioni che vanno diffondendosi nel mercato globale – tecnologie cloud e mobile, stampa 3d, robotica… – utilizzandole in modo sempre più proficuo ed efficiente.
Macchine connesse, automazione spinta e manutenzione predittiva diventeranno quindi realtà a cui tutte le aziende del comparto dovranno avvicinarsi per potersi mantenere competitive. Il dibattito, moderato da Paolo Massardi di Roland Berger, ha cercato di rispondere ai quesiti legati alla Meccanica 4.0 grazie alla collaborazione di diverse eminenti figure imprenditoriali.
Per alcuni la rivoluzione è già cominciata da tempo e la realtà del 4.0, dettata primariamente da necessità contingenti, è da diversi anni un tema con cui ci si confronta, per raggiungere ad esempio obiettivi aziendali quali efficienza e riduzione degli sprechi. Concetto cardine di questa rivoluzione è certamente l’immissione in rete delle conoscenze e il collegamento tra le aziende, i fornitori e la clientela. Ma ancor più fondamentale, per poter beneficiare appieno di questa modernizzazione, è essere già “in viaggio” verso la novità; infatti chi ne potrà beneficiare maggiormente saranno proprio quelle aziende che sono state brave a muoversi prima delle altre ad investire nel 4.0. Nessun comparto, infine, può ritenersi fuori da questa “corsa” verso la modernizzazione. Anche gli ambiti “tradizionali” devono confrontarsi con le nuove esigenze, per poter agire sui macchinari non solo dal punto di vista dei consumi e della manutenzione, ma anche e soprattutto della sicurezza.
La tavola rotonda ha evidenziato un comune impegno, di imprenditori e associazioni, orientato a creare sinergie tra piccole e grandi aziende, affinché tutto il comparto possa adeguarsi a questo cambiamento di approccio che è destinato a fare la differenza sul piano della competitività.
Sul come compiere questo passo insieme si sta già interrogando la federazione di ANIMA, con nuove iniziative concrete che molto presto arriveranno per approfondire questo tema, studiate con e per le imprese.
MECSPE 2017