Gli utensili a batteria rappresentano ormai più della metà degli utensili utilizzati nel mercato. Questa diffusione sempre maggiore non solo ha implementato la praticità e la sicurezza in ambienti lavorativi come i cantieri, grazie per esempio alla rimozione dei cavi, ma al tempo stesso ha fatto nascere nuove esigenze, stimolando il lavoro di ricerca.
“La crescente richiesta del mercato ha permesso un veloce sviluppo delle tecnologie legate agli utensili a batteria – Ci racconta Ubaldo Bozzola, business developer di Bosch nel settore power tools -, impegnando sempre di più le aziende produttrici in un continuo investimento nella ricerca. Questo lavoro ha interessato principalmente due aspetti fondamentali, ossia l’autonomia e la praticità.”
Quali sono gli ultimi risultati di questo lavoro di ricerca?
Abbiamo appena presentato ufficialmente Eneracer. Si tratta di una batteria da 18V e 6,3Ah. Nonostante apparentemente la capacità non sia cresciuta di molto rispetto alla ultima generazione di batterie da 6Ah, il vero punto di forza di questa tecnologia è proprio nella durata della carica che è aumentata notevolmente, garantendo fino al 90% di autonomia in più.
Com’è stato possibile raggiungere questo traguardo?
Mirando ad aumentare l’autonomia degli utensili ci si è focalizzati sulla tecnologia della batteria stessa. Un accorgimento tecnico particolare riguarda le celle interne al litio di ultima generazione, che sono fissate tra loro mediante saldature al laser. Inoltre la batteria ha una gestione elettronica intelligente che ne controlla i consumi a seconda dello sforzo necessario per la lavorazione. Tutto questo si va a sommare all’utilizzo di motori con tecnologia “brushless”, per una durata sorprendente, anche dell’80% in più nella fasi di lavorazione più intense.
Cos’è un motore brushless?
Si tratta di una tecnologia applicata da tempo sulla nostra gamma di utensili. Come sottolinea la parola stessa si tratta di motori che riducono l’attrito. Questo è possibile grazie alla sostituzione del classico sistema di commutazione elettromeccanico, con cosiddette “spazzole”, con un sistema a commutazione elettronica. Si va così a eliminare il materiale di consumo, ossia quello soggetto a manutenzione, che di fatto viene ridotta a zero, allungando la vita dell’utensile. Inoltre come detto il non avere più problemi di frizione, aiuta a ridurre il consumo di batteria e il surriscaldamento.
Parlando di surriscaldamento, come siete intervenuti su questo aspetto?
Essendo uno dei nemici principali per quanto riguarda la vita della batteria, oltre che dell’utensile stesso, era un aspetto già ampiamente considerato. Nel caso delle batterie di nuova generazione abbiamo incrementato ulteriormente questo aspetto, sviluppando il sistema di dissipazione di calore “cool pack 2.0” che, garantendo un effetto di raffreddamento incrementato del 35%, aiuta il lavoro delle batterie soprattutto nei momenti di massima sollecitazione, come sotto sforzo o nella fase di ricarica.
Con che tipo di utensili sono compatibili queste batterie?
Questo è un altro punto interessante delle batterie Eneracer: sono compatibili anche con i vecchi utensili. Questo grazie al sistema che noi chiamiamo “flexible power system”, che prevede dei contatti tra il pacco batteria e l’utensile invariato rispetto al passato con la possibilità quindi di non essere costretti a doverne comprare di nuovi.
Che sviluppi prevede in futuro?
Trovo difficile fare previsioni, vista la veloce tempistica con la quale evolvono necessità e tecnologie, però credo che uno dei concetti chiave sarà la connettività. Per fare un esempio su tutta la gamma di utensili di ultima generazione abbiamo installato un sistema di accoppiamento con smartphone e tablet. “Simply connected” consiste in una scheda di connessione bluetooth che funziona tramite BTLE (che sta per BlueTooth Low Energy Technology) e consente tramite una app, scaricabile gratuitamente sia per sistemi IOs che Android, di gestire diversi parametri dello strumento a seconda delle tipologie di utensile, con il raggio di copertura del bluetooth (fino a circa 30 metri). Una implementazione di questa tecnologia, applicata magari a realtà come quelle dei cantieri, potrebbe rappresentare un salto di qualità notevole per la gestione degli utensili e più in generale delle varie fasi di lavorazione.
MECSPE 2017