Il settore italiano delle forge e stampati è fra i più importanti d’Europa. Se poi consideriamo il fatto che le aziende italiane devono compensare con l’esportazione la forte riduzione della domanda interna, possiamo facilmente concludere che i nostri prodotti presentano un valore aggiunto che ci consente a livello di competitività di non essere secondi a nessuno.
“Se gli stessi tedeschi vengono da noi, un motivo ci sarà. Significa che la nostra esperienza e tradizione rappresentano dei punti di forza vincenti, anche a livello internazionale – spiega Luciano Giacomelli, presidente di Siderforgerossi, azienda vicentina con oltre 100 anni di storia, 600 dipedenti e una posizione di primo piano nel comparto metallurgico internazionale.
Quali sono, dunque, i fattori che stanno influenzando maggiormente l’andamento del settore?
“Innanzitutto la complementarietà dei prodotti, perché consente di far fronte alle variazioni del mercato. Ad esempio il segmento del gas&oil, che era molto forte, in questo momento è piuttosto a fermo. La diminuzione del prezzo del petrolio al barile e di conseguenza i margini di guadagno più limitati, corrispondono a investimenti ridotti o comunque diluiti nel tempo. Noi abbiamo una gamma di prodotti molto ampia, dagli stampati ai forgiati e ai laminati, che ci permette di essere unici in Italia ma anche tra i pochi in Europa. Lavoriamo con diversi settori industriali: gas&oil, navale, eolico, nucleare, movimento terra… e questa varietà per noi è stata una strategia vincente che ci ha permesso di allargare negli ultimi vent’anni clientela e produzione.
Export fattore fondamentale?
Certamente, il 65% della nostra produzione va all’estero, il resto è in gran parte per clienti italiani che a loro volta lavorano anche con l’estero.
Quali saranno, a suo avviso, i segmenti più promettenti per il futuro?
Senza svelare troppe strategie, oggi noi lavoriamo molto sugli acciai leggeri, materiali più nobili che possono avere diverse applicazioni. La nostra filosofia aziendale va in questa direzione, quella della ricerca sui materiali, anche in collegamento con l’Università di Vicenza.
Ciò significa un ruolo imprescindibile per quanto riguarda la parte di ricerca e sviluppo…
Decisamente, e va spinta sempre più. È certo importante l’esperienza ma ritengo vada supportata anche da una parte accademica di ricerca pura. La nostra collaborazione con l’Università di Vicenza, iniziata nel 2006, si è rivelata molto importante sia per i risultati che ha portato sia in termini di allargamento di mentalità. Per esempio ci ha consentito di essere protagonisti con presentazioni e argomenti da sviluppare in importanti tavoli di lavoro a livello nazionale e internazionale.
Oltre a una forte spinta alla ricerca, cosa deve avere oggi un’azienda per essere davvero competitiva?
Oggi, in Italia e all’estero, viene richiesto sempre più di essere omologati. Ciò significa che ancor prima della qualità dei prodotti e dei prezzi, i clienti passano in rassegna tutta una serie di aspetti che appartengono alla sicurezza, al rispetto delle normative ambientali, a un codice etico aziendale… Potrebbe sembrare una prassi vincolante, ma in verità è un percorso che si sta dimostrando davvero premiante. Una buona governance permette non solo una maggiore apertura di mercato ma diventa importantissima quando si deve gestire una struttura di una certa dimensione e con un elevato numero di dipendenti.
MECSPE 2017