Buone notizie sono quelle che vengono dal mondo dell’industria meccanica italiana. Le previsioni 2017 sulla produzione segnano infatti una crescita in positivo del 3,7%, pari cioè a 46,6 miliardi di euro. Un deciso salto in avanti rispetto ai 45 miliardi di euro messi a consuntivo nel 2016, anno in cui si era registrata una crescita rispetto ai risultati del 2015 pari al 1,1%.
Questo quadro è quello fotografato dai dati del consuntivo 2016 e dalle previsioni 2017, raccolti e analizzati dall’Ufficio studi Anima e presentati nel corso di “Open to Innovation!”, l’evento di Federazione Anima che, coinvolgendo imprese, istituzioni ed enti al Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, ha voluto fare il punto su Innovazione ed Industria 4.0. La moderata euforia registrata nei numeri è strettamente legata anche all’accelerazione degli investimenti in tecnologie, che si è attivata già nel 2016. Gli incentivi del Piano nazionale Industria 4.0 hanno dato a imprese e imprenditori un contributo, anche psicologico, a una crescita che ora deve diventare solida e strutturale. Una percezione che trova conferma nei dati degli investimenti, che tra il 2015 e il 2016 hanno segnato appena un +0,3%, mentre nel 2017 è prevista una crescita consistente del +13,3%.
«Sono bei numeri che non si leggevano da diversi anni – dichiara il presidente di Federazione ANIMA Alberto Caprari -. Parliamo di innovazione tecnologica iniettata nelle nostre fabbriche, sia in termini di miglioramento ed efficienza nei processi produttivi, ma anche di sviluppo di nuovi prodotti e servizi 4.0».
Focus 4.0
L’Ufficio studi Anima ha analizzato quali sono i settori rappresentati dalla Federazione, maggiormente coinvolti nelle incentivazioni previste dal Piano nazionale Industria 4.0, promosso dal ministero dello Sviluppo economico. In particolare le tecnologie alimentari, le valvole industriali e la caldareria hanno investito milioni di euro in tecnologie 4.0 per i processi e i prodotti sia nel 2016 che nel 2017, in forza della sola misura dell’iperammortamento applicata a beni materiali e immateriali, così come indicato dagli allegati A e B del Piano ministeriale.
La tabella evidenzia come la crescita dei settori “di ingresso” del 4.0 in azienda sia ben più incisiva (+6,4% come produzione e + 16,9% come investimenti) rispetto alla media dei comparti Anima.
Export
Innovazione e ricerca sono due elementi che si confermano fondamentali per determinare la competitività di un azienda, soprattutto a livello di commercio internazionale. L’export nel 2016, rispetto all’anno precedente, è cresciuto del +0,9%. Secondo le previsioni 2017, si esporterà un valore di merci pari al +2,5%. Si passa perciò dai 26,3 miliardi di euro del 2016 ai 26,9 miliardi di euro nel corso di quest’anno. La quota export 2016 ha rappresentato il 58,4% del totale delle produzioni, mentre nel 2017 si stima sarà pari al 57,8%. Risulta evidente pertanto, il contributo positivo apportato dal mercato interno italiano, che sta mostrando segni di ripresa.
«I comparti rappresentati da Federazione Anima esportano la gran parte di quel che producono, con punte del 90% in alcuni settori delle tecnologie per l’edilizia o della componentistica specializzata», puntualizza Caprari. «Gli Stati Uniti sono divenuti il primo paese export per la meccanica italiana. Con un sostenuto ritmo di crescita dal 2012 a oggi gli Usa hanno richiesto in misura maggiore tecnologie meccaniche, superando la Germania e la Francia, che hanno mantenuto un andamento costante negli anni di crisi, con un leggero aumento negli ultimi tre semestri. Stabile anche il Regno Unito, in quarta posizione, nonostante i timori Brexit. Preoccupante il decremento della Russia che sta riducendo il suo valore export, scendendo in ottava posizione».
«Le sanzioni appena rinnovate -commenta il presidente Caprari-, stanno aggravando le difficoltà della eccellenza che è la meccanica italiana, non solo molto richiesta ma fondamentale per lo sviluppo di questo grande paese. Negli ultimi mesi, le imprese stanno operando con soluzioni alternative come joint venture o partnership industriali. Come Federazione Anima, a tutela dell’industria meccanica italiana, abbiamo quattro richieste destinate al governo: per primo chiediamo il prolungamento dell’iperammortamento, una misura che ha dato prova di essere stimolo forte per le aziende e di cui stiamo vedendo i benefici concreti. Anche psicologico. Chiediamo poi che venga attuata la SEN (Strategia Energetica Nazionale) realizzando i provvedimenti attuativi utili a mantenere l’accordo di Parigi COP 21 , al fine di promuovere le migliori tecnologie italiane. Rimane urgente il controllo di mercato da effettuare tramite strumenti efficaci, per la tutela dei prodotti di qualità ed Marchio CE delle produzioni italiane originali. In ultimo, abbiamo necessità di essere supportati da una miglior efficienza nella Pubblica Amministrazione per far risparmiare tempo ed energie alle aziende. Con queste azioni le nostre aziende potranno consolidare ed accelerare la crescita».
MECSPE 2017