gli acciai inox martensitici hanno come caratteristica di essere leghe al cromo (dal 10 al 18%) con un tenore di carbonio che può arrivare fino all’1,2% e piccole quantità di altri elementi (manganese silicio, molibdeno), viene aggiunto zolfo nella lega se è necessario migliorare la lavorabilità. L’acciaio martensitico è magnetico e ha ottime caratteristiche meccaniche fra cui un’elevata resistenza allo scorrimento viscoso (la deformazione di un materiale sottoposto a sforzo costante). Gli acciai martensitici sono gli unici inox temprabili. Pur essendo meno resistenti alla corrosione degli altri tipi e presentare delle grosse difficoltà di saldabilità vengono impiegati quando è necessario unire ad una certa resistenza alla corrosione delle qualità meccaniche elevate o si ha la necessità di durezze superficiali elevate e di resistenza all’abrasione. Esempi tipici di impiego sono utensili inox ( coltelli, bisturi, forbici, lamette) o iniettori per motori a scoppio, palette da turbina, valvole, lame da taglio, mandrini.
esempio di lame per bisturi in inox AISI 400
Gli acciai martensitici sono autotempranti. Con la laminazione a freddo si ottiene un struttura troppo tensionata ed è quindi necessario una ricottura per la lavorabilità.
La tempra avviene a circa 1000 gradi per un tempo sufficiente a sciogliere i carburi di cromo, i rinvenimenti successivi vengono tarati in funzione della necessità di avere o maggiore durezza o maggiore tenacità.
Gli inox martensitici non sono adatti per essere impiegati a bassa temperatura perché, per la maggior parte dei tipi, la temperatura di transizione è superiore agli 0 gradi il che comporta che al disotto di tale temperatura perdano quasi tutta la loro tenacità e duttilità diventando troppo fragili. Per temperature fino ai 500° gradi presentano un carico di rottura e snervamento superiore ai ferritici e agli austentici. Ma sopra tale temperatura hanno una resistenza all’ossidazione a caldo molto bassa e gli acciai ferritici, in quel caso, sono da preferire decisamente . La resistenza all’ossidazione dei martensitici è massima allo stato temprato perché è massima la percentuale di cromo disciolta nella matrice. In genere la loro resistenza all’ossidazione è buona con acque dolci, prodotti chimici a bassa aggressività, soluzioni debolmente alcaline, acidi organici diluiti e atmosfere rurali non inquinate.
Le leghe martensitiche sono conosciute soprattutto con la nomenclatura americana e sono la serie AISI 400
(alcuni esempi: AISI 410 con 0,20%< C <0,40% e Cr = 13% oppure AISI 440 con C = 1% e Cr = 17%)
( esempi di sigle UNI X20 Cr13, X30Cr13, X40Cr14)
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nel prossimo articolo gli acciai inossidabili austenitici – continua
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