Satinata o lucida a specchio la finitura dell’acciaio ha raggiunto livelli di eccellenza in questi anni. Per questo si usa, non certo a sproposito, il termine di superfinitura. Si tratta di un insieme di passaggi il cui obiettivo è quello di ridurre la rugosità superficiale del pezzo o della superficie lavorata, per raggiungere un perfetto aspetto visivo del prodotto finale. Si tratta però di un tipo di lavorazione che deve necessariamente essere flessibile perché, come ci racconta Lisa Zuzolo, Ingegnere presso la sezione Abrasivi flessibili di Norton Italia, i settori dove questo tipo di finitura è richiesta sono molteplici: “Si va da quelli in cui è necessaria una bassa rugosità per esigenze operative, come ad esempio l’industria alimentare e il settore chimico-farmaceutico, a quelli con esigenze puramente estetiche, quali l’arredamento o la cromatura di barre e tubi”.
Quali tipi di utensili servono per questo tipo di lavorazione e quali caratteristiche hanno?
I passaggi possono essere molto diversi anche in funzione dell’aspetto iniziale del pezzo lavorato. In generale per il raggiungimento della rugosità richiesta si può procedere con i nastri in tela convenzionali con abrasivo tipo aggregato fino al sughero W445 per una lucidatura brillante. Un’alternativa efficace per ridurre il numero di passaggi e ottenere una finitura costante e omogenea sono i nastri Norax, caratterizzati da una struttura tridimensionale dell’abrasivo. Successivamente, a seconda della finitura estetica richiesta dal cliente o dall’applicazione, si vanno poi a utilizzare degli appositi rulli o nastri in tessuto non tessuto BearTex per un aspetto satinato, oppure ruote in panno con paste abrasive per la finitura a specchio.
Quali sono i materiali più usati?
In qualunque forma, che siano nastri o ruote a lamelle, il materiale usato è il carburo di silicio, perché permette di ottenere una finitura molto brillante. Specificatamente per la lucidatura a specchio invece il materiale consigliato è il cotone, da utilizzarsi in combinazione con apposite paste abrasive.
Quali novità tecnologiche possiamo riscontrare in questo campo?
Per la riduzione del tempo ciclo e una finitura più omogenea si possono utilizzare nastri per il surface conditioning in Rapid Prep che grazie alla nuova tecnologia Vortex e al brevetto anti-smearing permettono una finitura più veloce senza lasciare segni di bruciatura sul pezzo lavorato. La tendenza è quella di spingersi a un grado di rugosità sempre più ridotto e quindi finiture sempre più lucide. Per questo lo sviluppo nel mondo degli abrasivi sarà verso grane più fini e prodotti lucidanti in genere, che permettano di raggiungere il risultato desiderato nel minor tempo possibile.
Ci sono problemi di compatibilità tra utensili e lubrorefrigeranti/fluido da taglio?
I prodotti indicati per questa lavorazione sono idonei anche per lavorazioni ad umido, quindi non esistono problemi di compatibilità.
Un lavoro di superfinitura può sostituire l’operazione di rettifica?
Direi piuttosto che la superfinitura è complementare alla rettifica. Con il processo di rettifica si possono raggiungere ottimi risultati in termini di rugosità superficiale e omogeneizzazione della superficie, ma l’effetto satinato e la lucidatura a specchio è raggiungibile solo con operazioni di superfinitura.
Quali sono i consigli per un lavoro ideale di superfinitura?
Lavorare a velocità non troppo basse per minimizzare l’asportazione e ottenere una finitura migliore. Per i nastri scegliere ruote di contatto morbide e testare prodotti innovativi come per esempio il Norax o Rapid Prep in grado di ridurre il numero di passaggi e dare una finitura più omogenea. Nel caso di rulli a lamelle preferire durezze elevate e grane fini.
MECSPE 2017