Ormai lo abbiamo capito: il punto di vista di chi ha saputo guardare al di là della crisi spesso si affaccia oltre confine, nell’eldorado di mercati esteri dove la qualità italiana è ancora un’importante moneta di scambio. L’industria meccanica negli ultimi anni naturalmente non è sfuggita a questa logica, eppure c’è chi ha saputo muoversi nel settore con una crescita costante proprio nel panorama italiano, posizionandosi come il mezzo attraverso cui far dialogare produzione locale e esportazione. Questo punto di collegamento, nell’ambito dell’industria siderurgica, si chiama Ferlat Acciai, vicentinissima eccellenza nel commercio e nel trattamento dei prodotti siderurgici che fa parte del gruppo Valbruna, in grado di crescere anche nella crisi attraverso innovazione e sviluppo orizzontale.
“Il cliente di oggi – racconta il direttore generale di Ferlat Acciai Renato Vivian – cerca sempre più spesso un unico interlocutore per tutti i prodotti di cui può aver bisogno nel processo produttivo. Noi lavoriamo per il 95% con clienti italiani, gli stessi poi che vanno a esportare i loro prodotti all’estero, quindi possiamo un po’ considerare la nostra una mentalità ibrida: lavoriamo con il mercato interno pur conoscendo le dinamiche industriali d’oltre confine”.
Ferlat Acciai tratta 70 tipi diversi di acciai speciali, da utensili, da costruzione e inossidabili, utilizzati oggi anche nei settori aeronautico, aerospaziale e navale; in gamma materiali tagliati a caldo e a freddo nei formati più svariati. La storica sede di Altavilla Vicentina ricopre una superficie di 40mila metri quadrati, e l’azienda conta anche una divisione a Bari che si occupa dello smistamento dei prodotti in tutto il centro sud della penisola.
Come è nata l’esperienza di Ferlat Acciai?
“Siamo partiti nel ‘63 – ricorda Vivian – inizialmente come semplice azienda dedita al recupero e alla distribuzione di materiale ferroso dismesso. La svolta è stata decidere di aprirci alla produzione di acciaio per utensili, iniziando a implementare progressivamente i più diversi tipi di lavorazione. Oggi siamo un riferimento di settore a livello nazionale e internazionale”.
Che consiglio può dare Ferlat Acciai alle imprese di settore ancora alla ricerca di uno sprint per ripartire?
“Di non smettere mai di puntare alla qualità, e dare un servizio completo al cliente. Nell’industria meccanica chi abbatte i costi a scapito del servizio, fidatevi, non farà tanta strada. L’affidabilità di un prodotto italiano ha un valore riconosciuto e apprezzato ovunque. Per questo noi abbiamo voluto tutte le certificazioni di qualità per i nostri prodotti, per questo più che dei partner commerciali cerchiamo di essere prima di tutto dei consulenti, supportando con le conoscenze tecniche qualsiasi necessità, dalla scelta delle lavorazioni, alle analisi sui materiali, fino alla ricerca nei processi”.
Quali sono le prospettive di sviluppo che vi siete dati?
“Sono tante le aziende italiane che grazie al nostro lavoro hanno maggiori possibilità di successo all’estero; guidati da questo driver in prospettiva intendiamo guardare oltre ed approcciare quei mercati esteri in cui la qualità e il servizio che siamo in grado di assicurare sono fattori di successo riconosciuti”.
MECSPE 2017